In un momento cruciale per la sanità italiana, il dibattito sull’intelligenza artificiale, la cybersicurezza e la protezione dei dati sanitari si è imposto come uno dei temi più strategici e complessi del nostro tempo. Diplomatia ha promosso lo scorso 2 luglio, grazie all'impegno del gruppo di lavoro HPC (Health Policy Commission), coordinato dal Project Leader Rosario Filippo Tomarchio, ed il supporto el Socio UCB, una tavola rotonda che ha riunito esperti, rappresentanti istituzionali, medici e operatori del settore per delineare una visione condivisa su come governare questa trasformazione. L’incontro è stato aperto dal Vice Presidente di Diplomatia Francesco Ago e da Rosario Filippo Tomarchio per HPC; entrambi hanno ringraziato i discussants per la partecipazione e gli ospiti per la presenza.
Ha cooordinato la tavola rotonda, con straordinaria competenza, Carola Salvato con linguaggio preciso, chiaro, mai troppo tecnocratico, ma sempre adeguato al contesto. Con maestria ha sintetizzato ogni intervento in modo impeccabile, rielaborando le idee degli altri con una sintesi che ha reso tutto più chiaro e più fluido.
Una nuova leadership per la sanità digitale
La deputata Alessia Ambrosi ha sottolineato l'importanza del ruolo politico nel guidare l’innovazione: “La sanità digitale non è più una prospettiva futura, ma una realtà presente.” L’Italia ha recentemente approvato all’unanimità il disegno di legge delega sull’intelligenza artificiale, con principi etici e giuridici vincolanti per i settori più sensibili, come la sanità e la giustizia. È stato inoltre presentato un ordine del giorno per candidare l’Italia come sede di una delle quattro gigafactory europee sull’IA. Il governo ha già previsto uno stanziamento fino a un miliardo di euro per sostenere le PMI nei settori strategici. Interoperabilità e cooperazione internazionale
Il medico e ricercatore Michelangelo Bartolo ha evidenziato come il PNRR abbia attivato investimenti concreti per la telemedicina e l’infrastruttura digitale regionale. Le tecnologie emergenti, dai medical device alla domotica, sono state presentate anche a Osaka, con l’obiettivo di rafforzare la cooperazione tra università, imprese e istituzioni internazionali.
Diritti, etica e sicurezza dei dati
Stefano Crisci ha affrontato le implicazioni etiche dell’uso dei dati sanitari, sottolineando la necessità di garantire trasparenza, consenso informato e controllo sulla durata e l’accesso ai dati. “Serve una governance che coniughi innovazione e diritti fondamentali,” ha affermato, invocando standard etici condivisi e una regolazione forte del rapporto pubblico-privato.
Il ruolo del Garante e la fiducia dei cittadini
Per Luigi Montuori, dell’Autorità Garante, “la tutela dei diritti dei cittadini deve essere stimolo e non ostacolo all’innovazione.” Il Garante lavora a stretto contatto con le istituzioni, fornendo pareri tecnici in un’ottica di trasparenza e responsabilità.
Umanizzazione, ascolto e appropriatezza delle cure
“L’umanizzazione delle cure è ciò che i cittadini si aspettano da noi,” ha ricordato Giovanni Migliore, evidenziando come l’IA debba supportare le attività burocratiche, contribuendo a ridurre sprechi e migliorare la qualità dei servizi. L’obiettivo è migliorare l’efficienza, garantendo cure appropriate e sostenibili.
Collaborazione, gestione delle emergenze e piani di continuità
Pietro Tilli, intervenendo come medico e accademico, ha posto l’attenzione sulla necessità di piani alternativi in caso di attacchi informatici. L’utilizzo dell’IA deve essere affiancato da soluzioni di backup, come dispositivi stand-alone e, solo in casi estremi, il ritorno al cartaceo. La collaborazione tra ospedali, università e aziende è fondamentale per garantire resilienza e sicurezza.
Il valore insostituibile del rapporto umano
Per Orazio La Rocca, di Aris, l’IA rappresenta un supporto prezioso ma non sostitutivo: “Il medico e l’infermiere restano centrali. L’IA non può prescindere da un approccio umano, soprattutto nella sanità cattolica dove la persona è al centro.”
Sicurezza e intelligenza artificiale: un’integrazione necessaria
Pasquale Maroni – Leonardo - ha messo in evidenza la relazione tra sicurezza e IA: da un lato, serve garantire la sicurezza dell’IA stessa; dall’altro, usare l’IA per rafforzare la protezione contro le minacce. L’integrazione tra i due ambiti è essenziale per un sistema sanitario proiettato nel futuro.
Innovazione accessibile e rimborsabile
Fabio Cubeddu ha sottolineato come i dispositivi basati su IA, seppur promettenti, non siano ancora rimborsabili dal SSN. È urgente garantire equità nell’accesso all’innovazione, soprattutto per le soluzioni che permettono diagnosi precoci e terapie personalizzate.
Accessibilità e sicurezza infrastrutturale
Emanuele Vitale, portando il punto di vista delle aziende operative, ha rimarcato come la sicurezza fisica delle strutture sanitarie sia spesso trascurata. Le tecnologie digitali devono essere accessibili a tutti, superando barriere economiche, culturali e tecnologiche.
Un network pubblico-privato per un’innovazione sostenibile
Infine, Ivan Di Schiena di UCB, ha richiamato l’attenzione sulla necessità di costruire un ecosistema solido che colleghi sanità, industria e ricerca. “Innovazione significa cultura condivisa, infrastrutture robuste e regole chiare. Il dialogo tra pubblico e privato deve generare risposte condivise, non visioni parallele.”
Conclusione
La sanità digitale è ormai una realtà. L’intelligenza artificiale, se guidata da etica, collaborazione e ascolto, può diventare un potente alleato per costruire un sistema sanitario più giusto, efficiente e umano. Ma servono leadership responsabile, investimenti mirati e una chiara visione politica e sociale.
Photo by Fabrizio Latini