I dazi di Trump: quali impatti economici e geopolitici?

 

15 maggio 2025 - webinar

Diplomatia, insieme alla Fondazione Canova Club Roma e alla Fondazione Canova Club Milano ha organizzato il 15 maggio scorso questo webinar per cercare di capirne di più sul caos generato a livello mondiale dalle “tariffe” di Trump ed offrire una panoramica multidimensionale sugli effetti economici, geopolitici e industriali connessi.

E’ stata un’occasione di confronto per analizzare gli impatti delle misure protezionistiche, valutare le ripercussioni sugli equilibri globali e discutere gli scenari futuri. 

Lo abbiamo fatto attraverso l’opinione di nostri competenti Soci, in particolare quella:

  • degli Economisti – Stefano Caselli, Dean della SDA Bocconi School of Management
  • della Politica Internazionale – Giovanni Castellaneta, Diplomatico già Ambasciatore negli Stati Uniti d’America, in Iran ed in Australia e Presidente di Diplomatia
  • delle Imprese – Aurelio Regina, Presidente del Gruppo Tecnico Energia di Confindustria e Presidente di Fondimpresa

Moderati da: Roberto Basso, Director External Affairs and Sustainability di WindTre

Lo spunto di partenza della discussione è stato il “Liberation Day” del 2 aprile u.s., giorno in cui il Presidente USA Donald Trump ha annunciato dal Giardino delle Rose della Casa Bianca l’introduzione di nuovi dazi. Questo ha generato prospettive diverse e complementari:

  1. dal punto di vista dell’Economia, Stefano Caselli - ha definito il Liberation Day come un momento in cui è stata “varcata una soglia” che ha aperto a una diversità. Già dai primi giorni si sono osservati gli impatti sui titoli di Stato americani e sul loro rating; sul tema del debito pubblico americano e sulle possibili, conseguenti negoziazioni degli investitori; sulle nuove guidelines che sono arrivate dai vari gestori di grandi portafogli a diversificare. Gli Stati Uniti e il dollaro resteranno indubbiamente il riferimento nel panorama mondiale; tuttavia, lo scenario si apre a nuove partite: anche alla luce della forte presenza della Cina, questa contingenza può rappresentare una nuova opportunità per l’Europa?
  2. Dall’osservatorio delle Relazioni Diplomatiche, Giovanni Castellaneta - ha sottolineato come i conflitti attuali hanno probabilmente evidenziato che il mondo non è così coeso come immaginavamo. Sicuramente, a livello internazionale, gli Stati Uniti giocano un ruolo di maggioranza; tuttavia nel panorama globale occorre domandarsi se altri Paesi non rischiano di causare un assottigliamento di questo ruolo. Osservando, poi, le azioni diplomatiche del Presidente Trump e, in particolare, le sue missioni nel Golfo (es. Arabia Saudita; Qatar; UAE) si nota un risvolto di importante ritorno economico commerciale nel settore della difesa. Anche qui, l’Europa deve trovare un modo per essere più presente.
  3. Dal punto di vista delle Imprese, Aurelio Regina - ha quantificato la portata dello scambio commerciale con gli Stati Uniti, sia a livello europeo attraverso le esportazioni indirette in cui l’Italia è fornitore un un altro Paese europeo, che dirette. La conclusione è che il legame tra Stati Uniti ed Europa è irrinunciabile, in entrambe le direzioni. Certamente, nel caso i dazi rimanessero invariati, la ricaduta sull’export sarebbe importante ed è per questo che occorre accelerare nella chiusura di trattative commerciali con altri Paesi o aree (Australia, India, Mercosur, Paesi asiatici…). Tuttavia, Trump un favore lo ha fatto: ha considerato tutta l’Europa unita e ora occorre sostenere una negoziazione unica, adottando una strategia complementare.


Un grazie speciale ai nostri qualificati Soci che sono intervenuti ed ai numerosi Amici che hanno seguito questo incontro. 

La registrazione dell’evento è a disposizione di chi vorrà ascoltare o riascoltare ciò che è emerso.

 
 

Sabina Ciuffa
Chiara Di Ciero
Federico Farinelli